martedì 24 settembre 2013

Scomettiamo che Malagrotta rimane aperta? (2)


 (AGENPARL) – Roma, 23 set – Per il comitato dei Cittadini liberi di Valle Galeria la chiusura della discarica più grande d’Europa è un totale bluff. Infatti, secondo quanto riportano, dietro le parole delle istituzioni ci sarebbero intenzioni di altra natura. “I cittadini denunciano che l'annunciata chiusura della discarica di Malagrotta ed il contemporaneo avvio della riqualificazione delle sue aree nascondono una vera e propria beffa, una proroga delle attività di conferimento dei rifiuti. Infatti si sta pensando (e forse è molto di più di un semplice pensiero) di proseguire con l'abbancamento della Frazione organica stabilizzata (Fos codice Cer 190503) per la realizzazione del capping finale della discarica. Secondo le nostre verifiche normative, la frazione organica stabilizzata non può essere utilizzata per il recupero ambientale, infatti non dà alcuna sicurezza sotto il profilo ambientale, poiché essendo un rifiuto solo stabilizzato, può facilmente riattivare i propri processi fermentativi; ne tantomeno riteniamo possibile proseguire ad abbancare, dopo la promessa chiusura, rifiuti cod. Cer 190501, ossia scarti di lavorazione della componente organica che non è riuscita a diventare Fos. Uno dei motivi per il quale i Tmb di Malagrotta producono così tanti scarti, può essere riconducibile ad esempio, al sovra utilizzo degli impianti che diminuisce sensibilmente i tempi di maturazione della Fos nelle vasche di ossidazione, che dovrebbe essere non meno di 25/30 giorni ed a tutti gli effetti gli impianti al momento viaggiano oltre la propria capacità nominale”. “Altra questione oscura e nebulosa rimane l'individuazione di un gettone da 100 milioni di euro da dedicare alla chiusura ed alla post gestione di Malagrotta che, invece, - precisano dal comitato - per effetto dell'articolo 15 del D.lgs. 36/2003 è coperto completamente dalla tariffa già pagata al monopolista privato per lo smaltimento”. Ossia per la legge vigente i cittadini e le istituzioni non avrebbero alcuna pendenza economica con il gestore del servizio rispetto alla voce ripristino ambientale e messa in sicurezza dei luoghi. Concludendo possiamo asserire – e qui chiudono - con profonda convinzione, che dietro alla chiusura, alla bonifica ed alla trasformazione in parco di Malagrotta, in realtà si celi una proroga a tutti gli effetti ed un esborso economico a discapito delle amministrazioni e quindi dei cittadini”.

http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130923-rifiuti-lazio-cittadini-valle-galeria-chiusura-malagrotta-e-bluff

Nessun commento:

Posta un commento