martedì 10 settembre 2013

Aspettando un nuovo Direttore Impianti...ricordiamo Caminada...



Seduta del 19/6/2012


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Audizione del direttore tecnico della società AMA Spa, Riccardo Caminada.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del direttore tecnico dell'AMA Spa, ingegner Riccardo Caminada. L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sulla regione Lazio.
Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitandolo comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Lei sa che il 2 marzo 2011 la Commissione ha approvato una relazione sulla situazione del ciclo dei rifiuti nella regione Lazio. Il nostro lavoro continua con la preparazione di una seconda relazione.
Nella regione Lazio esiste un problema molto serio nel settore dei rifiuti. Potrebbe illustrarci il punto di vista dell'AMA approfondendo i problemi riguardanti il conferimento, la raccolta differenziata e il funzionamento degli impianti TMB della società.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. AMA è la società pubblica partecipata al 100 per cento dal comune di Roma che raccoglie e si occupa dello smaltimento dei rifiuti urbani, nell'ambito dei quali è attivata una raccolta differenziata che per alcune frazioni raccoglie separatamente questo tipo di rifiuti avviandoli a recupero.
Non ho con me i dati precisi, ma raccoglie grossomodo 4-4.500 tonnellate di rifiuti urbani al giorno, che sono inviati, per quanto possibile, agli impianti di trattamento, costituiti da 4 unità, 2 di proprietà di AMA, i TMB di via Salaria e di via di Rocca Cencia, e 2 di proprietà del Colari.
La capacità autorizzata degli impianti è di 750 tonnellate al giorno per ciascuno dei due impianti AMA. La potenzialità globale degli impianti del privato è, praticamente, la stessa, con la differenza che sono di taglia diversa, per cui non saprei differenziare le due potenzialità relative.
Negli impianti TMB si effettua la separazione secco-umido e si produce combustibile da rifiuti CDR, una frazione secca particolarmente pregiata per contenuto di metalli e di potere calorifico, avviato agli impianti di termovalorizzazione presenti in regione. Per il momento, gli impianti disponibili sono quelli di Colleferro e di San Vittore del Lazio.
Dall'altra parte, l'impianto produce con l'umido una frazione organica stabilizzata che, dopo circa 4 settimane di trattamento, è avviata, dopo una raffinazione, in discarica come terreno di ricopertura.

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La capacità complessiva degli impianti di trattamento rifiuti presenti sul territorio del comune di Roma è insufficiente al trattamento complessivo della produzione di cui dicevo perché, tra le 3.000 tonnellate circa di trattabile negli impianti e le 4.000 di rifiuto non prodotto, avanzano circa 1.000 tonnellate, che per il momento erano avviate direttamente alla discarica di Malagrotta, alla quale erano avviati anche la frazione organica stabilizzata e lo scarto di raffinazione di quel CDR che abbiamo visto essere, invece, inviato ai forni.
Gli impianti TMB di AMA sono di recente costruzione. Il più «vecchio» dei due è quello di via di Rocca Cencia, avviato nel 2006; quello di via Salaria è stato costruito un paio d'anni dopo. Entrambi hanno presentato il problema di una fermata indotta da una situazione, che credo questa Commissione abbia già rilevato in altre occasioni, per la contestazione della qualità del CDR prodotto nei due impianti. Gli impianti sono stati, dunque, fermati, messi a punto e riavviati a metà dell'anno 2010.
Dall'anno 2010 l'impianto di via Salaria ha marciato verso il collaudo dell'opera relativa all'appalto di ricostruzione, mentre l'impianto di Rocca Cencia, che era già stato collaudato, ha cominciato a lavorare più a regime.
All'incirca a fine 2011 gli impianti hanno raggiunto la messa a punto ottimale, e quindi la lavorazione, e direi che dal 2012 sono entrambi alla massima capacità produttiva. Abbiamo effettuato delle rilevazioni sui primi quattro mesi del 2012, in cui i due impianti hanno trattato quasi 100.000 tonnellate di rifiuti, contando i giorni utili di lavorazione. I quattro mesi, infatti, sono stati interessati dall'emergenza neve e dalle relative fermate, nonché dallo sciopero dei trasporti, che hanno condizionato gli allontanamenti. Considerando queste situazioni più o meno di forza maggiore e il fatto che questi impianti non dispongono, per come sono stati effettuati, di stoccaggi dei loro prodotti - tutto il CDR prodotto deve essere allontanato in giornata e portato ai forni di trattamento - abbiamo calcolato che hanno trattato circa il 95 della capacità autorizzata fattibile.
Esiste un altro problema sull'impianto di Rocca Cencia: in forza di un'ordinanza del sindaco di Roma, dobbiamo ospitare nell'area di ricezione dell'impianto la trasferenza di rifiuti gestita dal Colari, che aveva una trasferenza in un sito adiacente al nostro impianto. Questo era stato chiuso per un'ordinanza della magistratura e il sindaco ha ordinato di portare le operazioni di trasferimento da noi. Ciò impedisce l'operatività del nostro impianto al 100 per cento e parliamo di un 10-15 per cento.
PRESIDENTE. Scusi, ingegnere, lei sa che i rapporti del NOE dei Carabinieri parlano di altre percentuali di funzionamento: perché c'è questa discrepanza nei dati?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. La discrepanza dipende dal fatto che il NOE non ha contato i giorni netti utili di lavorazione.
PRESIDENTE. Quanti giorni all'anno lavora l'impianto? Non 365?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. No, l'impianto è progettato per 300 giorni all'anno. Sono esclusi le domeniche e i festivi.
PRESIDENTE. L'immondizia è raccolta 365 giorni all'anno: se gli impianti funzionano 300 giorni, è chiaro che la produttività media non è quella del 94 per cento, ma del 66. Un impianto deve essere settato per lavorare 365 giorni all'anno. Tecnicamente, non sono in grado di svolgere una discussione con lei, ma immagino al massimo una settimana di fermo all'anno per manutenzioni. Anche le aziende stanno ferme una settimana all'anno per i conti o per l'inventario delle merci, ma quello rientra nella normale attività di funzionamento, ma non ci si può fermare il sabato, la domenica e le feste comandate.

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RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Sabato no.
PRESIDENTE. Per quale problema si ferma? Per motivi di turno?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Il primo problema è che i forni chiudono la ricezione e in quelle giornate non possiamo consegnare. Gli impianti erano stati progettati per lavorare su 300 giornate.
PRESIDENTE. Tecnicamente, questo cosa comporta? Cosa significa che sono stati progettati per funzionare 300 giorni?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Come lei ricordava, ci sono delle fermate per manutenzione programmata, essenziali per assicurare il funzionamento degli impianti, che come da autorizzazione, hanno un dimensionamento strutturato su 300 giorni. Non sono previsti per lavorare la domenica. C'è la questione, come dicevo, dei conferimenti del trasporto dei rifiuti ai forni di trattamento.
PRESIDENTE. Per modificare questo che, a mio avviso, è un ciclo vizioso e trasformarlo in ciclo virtuoso perché funzioni tutti i giorni cosa manca? Qualche modifica meccanica? Qualche autorizzazione regionale?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Innanzitutto, dovremmo essere autorizzati a trattare più rifiuti; in secondo luogo, mancano gli stoccaggi del prodotto. Se, le domeniche e quei giorni comandati, gli impianti di ricezione non sono aperti e dobbiamo accumulare in qualche posto il prodotto, abbiamo questo problema.
PRESIDENTE. L'ennesima lettera d'avvertimento dell'Europa ci concede due mesi per non scaricare in discarica il tal quale. Abbiamo gli impianti di trattamento meccanico-biologico e oggi mi sembra - se sbaglio le cifre, mi interrompa - che, di 4.000 tonnellate al giorno, se ne trattino 3.000.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Tutti i quattro impianti sono autorizzati a trattarne 3.000 e la produzione della città è 4.000. Mancano 1.000 tonnellate.
PRESIDENTE. Se ci fossero le autorizzazioni necessarie, i quattro impianti potrebbero essere in grado di trattarle tutte e 4.000?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Sì. Posso anticipare che AMA ha proposto proprio al commissario Sottile non più tardi di ieri un'ipotesi di lavoro per aumentare la capacità produttiva degli impianti allungando le ore e i tempi di lavorazione in modo da arrivare a 1.000 tonnellate al giorno sui propri due impianti e trattarne 2.000, la metà di quello che Roma produce. Questo passa attraverso un'autorizzazione regionale.
PRESIDENTE. È cartacea o è sostanziale? Si tratta di pratiche burocratiche o di modifiche agli impianti?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Gli impianti non hanno bisogno di grandi modifiche. Qualche nastro deve essere allargato, ma è poca roba.
PRESIDENTE. Siamo sotto infrazione comunitaria perché qualcuno non si rende conto che abbiamo bisogno di questo passaggio e, dalla politica alla tecnica - è qualche anno che siamo in questa situazione - nessuno fa nulla.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. La tecnica ha fatto la proposta con AMA.

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PRESIDENTE. Io rimango perplesso.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. In passato, il tema era stato affrontato proponendo di costruire un quinto impianto.
PRESIDENTE. Abbiamo bisogno di questa impiantistica nel Lazio?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Come stiamo dimostrando, il quinto impianto potrebbe essere inutile.
PRESIDENTE. C'è, forse, la voglia di realizzare impianti?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Non credo.
PRESIDENTE. Questo è un problema che va capito. Abbiamo visto che l'impianto di Albano non funziona o funziona male o a regime ridotto.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Sì, c'è il TMB anche ad Albano, che non tratta i rifiuti di Roma.
PRESIDENTE. Anche in quel caso, ci sarebbe da ragionare. Ci siamo andati in visita e c'erano problemi perché pare che il termovalorizzatore non li autorizzasse. Sono problemi incomprensibili. Il punto vero è che siamo sull'orlo del precipizio. Su questo lei è d'accordo, ingegnere?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Abbiamo trovato la soluzione utilizzando l'impiantistica esistente e risolvendo il problema nei tempi che, giustamente, regione ed enti potrebbero impiegare a concedere questi necessari passaggi autorizzativi.
PRESIDENTE. Lei mi dice che, praticamente, la soluzione per risolvere anche queste 1.000 è che ci sia un'autorizzazione e che le macchine sono in grado di affrontare la situazione.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Le macchine sono in grado di farlo, dobbiamo organizzare il terzo turno lavorativo in più, ma non dovrebbero esserci problemi a reclutare personale.
PRESIDENTE. In ogni caso, non ci sono problemi di natura meccanica o tecnica. So che l'impianto di Rocca Cencia è un po' vecchio.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Il TMB di Rocca Cencia è del 2006 e, nel frattempo, è stato anche adeguato.
PRESIDENTE. Lei sta facendo affermazioni serie. Verificheremo anche altre dichiarazioni. Lei sostiene che, se quell'impianto funziona come dovrebbe, 365 giorni all'anno, siamo in grado di trattare 4.000 tonnellate al giorno.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Sì. AMA ne ha 2.000.
PRESIDENTE. Facendolo AMA, possono farlo anche gli altri impianti. A quel punto, non avremmo tal quale in discarica. Prendo per buona questa sua dichiarazione. Ingegner Caminada, lei capisce che è un punto importante.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Esiste una comunicazione ufficiale dell'amministratore delegato di AMA.
PRESIDENTE. Parliamo di costi economici. Roma adesso ha una raccolta differenziata pari al 24 per cento circa. Quanto costa l'incremento di punto di raccolta differenziata? È una domanda difficile?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Per me sì perché mi occupo di impianti e non di raccolta.

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PRESIDENTE. Avete un'idea se entro l'anno riuscirete ad aumentarla?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Il nostro amministratore delegato ha presentato un piano a una conferenza stampa venerdì scorso, condiviso dall'amministrazione comunale: AMA e Roma puntano ad arrivare al 50 per cento di raccolta differenziata, quindi a raddoppiare la situazione attuale entro il 2014.
PRESIDENTE. Lei sa che Roma da sempre è privilegiata nel campo dei rifiuti. Voi pagate il conferimento in discarica la metà che nel resto d'Italia, ma mi sembra che i cittadini non paghino la metà per il servizio. Perché esiste questa discrasia economica?
La società di gestione è comunale, il conferimento in discarica dei rifiuti è di un privato ed è pagato la metà esatta di quanto pagano di media tutte le altre città in Italia. Mi sarei aspettato che il servizio fosse all'avanguardia nazionale. Io avrei sviluppato la differenziata già al 70 per cento in virtù di un costo di conferimento in discarica minore o il costo ai cittadini avrebbe dovuto essere non la metà, ma un 25 per cento minore di quello degli altri cittadini. Si è mai fatto un'idea di perché ci troviamo in questa situazione? L'azienda è mal gestita, si spende troppo, Roma ha caratteristiche particolari rispetto alle altre città? Non mi sembra.

RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. La tariffa per il costo del rifiuto comprende diverse voci di spesa, non solo lo smaltimento: c'è la raccolta, i servizi di igiene urbana, pulizia e spazzamento, tutti costi che si pagano. Il livello del servizio di AMA è buono.
PRESIDENTE. Le fornisco un dato di confronto: il conferimento rispetto a raccolta e spazzatura è il 50 per cento in una città normale. Di norma, per un servizio di igiene urbana, il costo della discarica e della raccolta e dello spazzamento è quasi 50 e 50 per cento, 60 e 40?
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Dipende da tante cose. Roma è un territorio molto ampio e le assicuro che estendere il servizio di spazzamento, pulizia e raccolta su un territorio esteso come quello della città di Roma è, effettivamente, molto più costoso che non in città con nuclei abitativi più piccoli e compatti.
PRESIDENTE. È tutto in proporzione.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Contano, della dimensione del territorio, anche i chilometri da percorrere. Le ore di trasferimento aggiungono costi.
PRESIDENTE. È inerente anche all'organizzazione del lavoro, a tanti aspetti, a economie di scala. Rientra tutto nell'organizzazione.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Francamente, inoltre, non tutte le città vanno esclusivamente in discarica con lo smaltimento del loro rifiuto. Penso a Milano, che ha chiuso con le discariche e ha l'inceneritore.
PRESIDENTE. Se facciamo questo ragionamento, mezza Italia è in questa situazione. Noi siamo ancora con l'altra Italia, purtroppo. La mia domanda era rivolta a un esperto. Non da oggi, ma da sempre Roma ha queste agevolazioni: perché, dati i minor costi rispetto agli altri, è ancora in ritardo? Perché non c'è stata una politica vera? Stiamo criticando tutti e nessuno, non una o un'altra parte politica.
RICCARDO CAMINADA, Direttore tecnico della società AMA Spa. Io sono arrivato a Roma sei mesi fa proveniente da Milano, una realtà completamente diversa. Ci stiamo impegnando, come vede, per risolvere il problemi. È un'analisi che non ho fatto e non mi sentirei di approfondire in questo momento.

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PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.

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