mercoledì 19 marzo 2014

MERDE!!

MERDE!!!

Di seguito riportiamo l’accordo siglato dall’azienda e le sigle sindacali CGIL, CISL, Uil e FIADEL sugli impianti. Tralasciando le scorrettezze sindacali e quindi il metodo (non abbiamo eletto una RSU???) passiamo immediatamente nel merito:
gli impianti a Roma per chi non ci è mai entrato, sono un luogo di lavoro in cui i lavoratori offrono la loro forza lavoro in condizioni da terzo mondo. In condizioni in cui la salute degli operatori passa in secondo piano rispetto la “produzione” che porta alla separazione tra CDR, scarti e (dopo stabilizzazione) FOS. Quest’accordo giunge alla fine di un processo nato all’interno dello Stabilimento TMB del Salario, in cui gli operai ormai stufi di lavorare in un ambiente senza sicurezza, aspirazione, le minime norme igieniche   pretesero un incontro con l’azienda per cercare di migliorare la loro condizione lavorativa. Il comunicato venne girato per conoscenza a tutte le sigle sindacali e solo l’USB si rese disponibile a perorare la causa cercando di indire un’assemblea con i lavoratori per cercare di capire se e come iniziare un percorso di lotta e rivendicazioni. L’azienda e i suoi servi, è inutile chiamarli sindacati, in due differenti occasioni hanno posto il veto nei confronti di USB negando di fatto ai lavoratori di incontrarsi e confrontarsi; nonostante ciò da parte di tutti c’era la voglia di andare a muso d’uro avanti e indire uno stato d’agitazione. Purtroppo a questo punto il sindacato a mostrato la sua azione frenante, la sua vera maschera e dopo telefonate e incontri particolari, operai spaventati dai loro riferimenti “sindacali” si sono tirati indietro. I lavoratori  quindi hanno dato mandato alla vergognosa brigata sindacale in ama di prendere contatti con l’azienda affinché riuscisse a rendere anche il Salario un luogo in cui sia riconosciuta ai lavoratori la propria dignità. Dopo sei mesi si è arrivati all’accordo che riportiamo per conoscenza; hanno concluso un accordo separato che tenta di liquidare la lotta e la forza operaia con poche minime concessioni per pochi e che non tocca nessuna delle problematiche reali in impianto. Non una parola sulla sicurezza! Non un miglioramento salariale se non per i capiturno! Non un’indennità per chi lavora in impianto!
Come Lavoratori Autoconvocati esprimiamo solidarietà nei confronti dei colleghi che prestano servizio negli impianti e  li incitiamo ad andare avanti nella lotta. Una lotta che faccia da traino e risvegli le coscienze dei nostri colleghi che speriamo aprano gli occhi anche sulla loro condizione lavorativa. 
Queste rivendicazioni sono assolutamente nuove in ama. Bisogna organizzarsi subito e tra lavoratori, per i problemi più urgenti e su cui riceveremo l’attacco del governo e del comune che utilizzeranno il decreto enti locali come una clava sulle nostre teste:
Aumenti di salario, forti e uguali per tutti
Livelli
Orario
Non possiamo aspettare come suggeriscono i servi sindacali, non meritiamo l’ennesimo accordo bidone come quello appena sottoscritto per i compagni in impianto, imposto senza neppure convocare una consultazione operaia. Non basta però incazzarsi con i sindacati, dobbiamo trarne le conseguenze e imparare per le lotte future, questo ci permetterà di evitare altri accordi ridicoli in grado solo di indebolirci e dividerci. 
Dobbiamo organizzarci al più presto, dagli impianti alle zone fino agli uffici, reparto per reparto, e far partire le nostre rivendicazioni unitarie.



Lavoratori Autoconvocati ama Roma







martedì 4 marzo 2014

Per un dibattito sul nostro futuro


Per un dibattito sul nostro futuro
Il sindacato ha fallito, organizziamoci la Lotta 

Finalmente anche i lavoratori ama hanno la loro Rappresentanza Sindacale Unitaria che si è insediata recentemente. I prossimi passi sono istituzione del regolamento, scelta della delegazione e trattativa. Grazie all’USB, unica rappresentanza di lotta e rivendicazioni, l’intesa definitiva sarà oggetto di consultazione tra noi Lavoratori; se questo ad alcuni sembrerà l’inizio del riconoscimento della democrazia in azienda e del ruolo centrale di chi lavora, fermiamo subito l’entusiasmo. L’emendamento presentato dall’USB  prevedeva che la consultazione fosse vincolante, ma il resto delle sigle che compongono l’RSU preferisce che questa rimanga semplicemente un pourparler, un contentino che non interferisca con il loro piano. Vista la situazione economica del paese, della città e della nostra azienda, la trattativa che ci aspetta, si prospetta priva di spazi di manovra e ingabbiata da “salva-Roma”, patto di stabilità e debito aziendale. Come da copione purtroppo nessuno se ne preoccupa e nessuno si scomoda ad organizzare assemblee tra i Lavoratori per presentare le proprie idee e spiegare che tipo di rivendicazioni si ha intenzione di portare sul tavolo di trattativa. E sappiamo bene come il sindacato si è guardato bene in questi anni di organizzare gli operai sui loro interessi materiali, sui loro interessi particolari di classe, ostili all'interesse generale della società italiana, facendo il gioco che è poi l'interesse dei padroni.
 A questo punto dunque, proponiamo noi di farlo qui, creando uno spazio in cui confrontarsi, condividere idee e in cui ognuno liberamente possa dire quali siano le priorità da affrontare nella discussione con l’azienda  e i punti su cui non è possibile transigere. Suggeriamo dei punti di discussione:

Mantenimento di ama in mani pubbliche;
Istituzione Consigli Operai;
Eliminazione della separazione dei livelli e attribuzione del terzo livello a tutti gli operai di zona e di impianto; 
Pari aumento salariale (il costo della vita non aumenta in base al livello ricoperto sul posto di lavoro!) di 300€ per tutti;
Istituzione di una indennità impianto;
Ristabilire immediatamente le condizioni minime di sicurezza negli impianti;
Allontanamento dall’azienda dei 41 assunti per chiamata diretta;
Tetto massimo di 4000€ per gli stipendi di quadri e dirigenti.


Diventiamo protagonisti del nostro futuro! 


Lavoratori Autoconvocati  ama Roma