lunedì 13 gennaio 2014

Marino, non sai quello che dici...

Quello a cui aspiriamo come Lavoratori ama è il bene della nostra azienda e sicuramente non abbiamo deciso di prendere posizione nell'infinito dibattito sui rifiuti romani con la certezza dell'avere la verità in tasca, ma le dichiarazioni del sindaco Marino e del 68enne super presidente Strozzi (quanto gli piace l'uomo solo al comando!) lasciano sempre più atterriti:

"Non vogliamo nuovi inceneritori e termovalorizzatori nella nostra città, vogliamo invece realizzare in fretta due biodigestori anaerobici dei prodotti organici con la produzione di gas, e quindi energia, e questo ci porterà a chiudere gli impianti tmb. Il primo a chiudere sarà quello di via Salaria. È un cambio di visione, non più un grande buco dove si butta tutto, 65% di raccolta differenziata nel 2015, biodigestione e no ai termovalorizzatori". Dello stesso parere Strozzi: "Quando c'era una discarica come Malagrotta tutte le problematiche si risolvevano perché tutto andava lì senza pianificare industrialmente una cosa diversa dalla discarica. Roma ora non ha impianti per trattare la frazione umida e quindi ora Ama deve correre per costruire un paio di impianti anaerobici per trattarla". 

Il problema dei rifiuti di Roma per questi due signori dunque si circoscrive esclusivamente nella frazione organica della nostra immondizia. Ipotizzando quindi di raggiungere il 65% di differenziata i nostri problemi saranno risolti con un paio di impianti di biodigestione anaerobica senza nessun nuovo impianto per il multimateriale. O dobbiamo considerare le due balle al giorno di rifiuti differenziati che si tiran fuori dall'impianto di Pomezia come un risultato straordinario per una città come Roma? Perchè non si parla nemmeno di far ripartire il multimateriale di Rocca Cencia ormai fermo da tre anni? E il restante 35% di indifferenziato se si ha intenzione di chiudere gli impianti tmb come pensano di trattarli e smaltirli? E dove pensano di costruire due impianti anaerobici? Quale porzione del comune di Roma ha caratteristiche di sicurezza tali da permettere l'installazione di questo tipo di impianti per la produzione di metano? E con quali soldi si costruiranno? Come verrà raccolta questa frazione nelle strade, con il pap o i cassonetti in strada? Con quali mezzi? Con quale personale?

Sono molte le domande che vogliamo porvi. Da cittadini e lavoratori vi chiediamo di smetterla con gli spot elettorali e di interpellarci sulle prossime cruciali scelte aziendali.

Per la gestione dei Lavoratori e per la vera democrazia,

Lavoratori Autoconvocati ama roma

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