lunedì 9 settembre 2013

Programma per un’ama Pubblica e Operaia


 Gli scandali ama: un’azienda pubblica sotto ricatto di privati

La situazione della nostra azienda, soprattutto a causa delle varie amministrazioni comunali che

si sono susseguite negli anni, è famosa nel mondo. Il continuo utilizzo della discarica privata

più grande d’Europa, la mancanza di una strategia credibile per il futuro, il ricorso sfrenato alle

consulenze esterne, un susseguirsi di nomine e licenziamenti con “buone uscite” da capogiro di

molte delle figure dirigenziali (vedi Cedrone, Cappello…), il continuo utilizzo di un’azienda come

bacino di voti elettorali, il disprezzo verso i beni comuni, il considerare i lavoratori come nullità ha

fatto si che il debito accumulato dall’ama si aggiri attorno ai 600 milioni di euro.

Parentopoli infatti è solo la parte più visibile dello scempio prodotto durante gli anni: mentre

l’ama continua ad indebitarsi a seguito di una ridicola impostazione aziendale, i vertici aziendali

si piegano alle direttive dell’”avvocato” Cerroni, il cui fatturato con la sola Malagrotta si aggira

attorno ai 44 milioni di euro l’anno.  A più riprese questi imbarazzanti politicanti e dirigenti

improvvisati, si sono chinati ai voleri del padrone privato sottraendo fondi all’azienda, ai lavoratori

di ama e ai cittadini di Roma.

Ridicolo è tutto l’impianto organizzativo e la politica aziendale. Vergognosi sono i casi

dell’inutilizzo temporaneo dell’impianto  di Rocca Cencia per il malfunzionamento di un nastro

trasportatore come ridicolo è il blocco di quello di Maccarese per ‘’l’ampliamento di un piazzale’’

e il conseguente conferimento dei rifiuti in impianti di due s.p.a che operano in Friuli e in Veneto. 

Sempre nell’impianto di Rocca Cencia si è arrivati al paradosso del dover ospitare in una struttura

pubblica la trasferenza di rifiuti gestita dal Colari (Cerroni..) in sostituzione di una trasferenza in un

sito adiacente, chiuso per un'ordinanza della magistratura. Questo atteggiamento di sottomissione è

stato avvallato colpevolmente da tutte le sigle dei sindacati confederali, sveltissime ad accaparrarsi i

posti messi a disposizione dalla Parentopoli di turno per sistemare amici e fidanzate.

L’attacco continuo alle nostre condizioni di lavoro

È fondamentale rendere noto a tutti i lavoratori, in previsione del prossimo rinnovo contrattuale,

che tante sono le frecce da sfruttare nell’arco dell’azienda per minare anche i più basilari diritti dei

lavoratori.

Potremmo elencare numerosi esempi di attacchi frontali condotti al mondo del lavoro da governi di

centrodestra e centrosinistra negli ultimi 20 anni con la connivenza delle sigle sindacali confederali

(Art.18, Riforma Fornero lavoro e pensioni, riforma TFR, etc.). Uno dei peggiori è sicuramente il

“patto per la produttività” sottoscritto da CISL e Uil con Confindustria che non modifica in nulla il

famigerato art. 8 di sacconiana memoria. Mentre l’articolo 8 consente di modificare in sede locale e

ovviamente in peggio i Contratti Nazionali anche nella parte dei diritti, il suddetto patto prevede che

parti degli incrementi contrattuali stabiliti dal contratto nazionale possano essere spostati a livello

aziendale per favorire accordi di produttività che verrebbero in parte detassati.

Sono i contratti nazionali che devono attuare l’intesa separata con Confindustria, come è avvenuto

nel recente rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Quindi Federambiente, potrebbe aprire un

tavolo negoziale con il sindacato per recepire l’intesa con Confindustria. Caso esemplare è il

ridicolo accordo sul premio produzione legato alle cosiddette “malattie brevi”.  Ignobile è per altro

l’accordo del 28 giugno 2011, questo sottoscritto anche da CGIL, dove la possibilità di deroga a

qualsiasi legge e contratto, rimane tecnicamente intatta. Tra i sindacati firmatari accedono al tavolo

quelli che rappresentano più del 5% tra iscritti e voti per la elezione delle Rappresentanze Sindacali

Unitarie. Quindi riteniamo sia importante per noi operai porre la massima attenzione al fatto che

chi avrà la maggioranza delle Rsu (anche eventuali sindacati di comodo, gialli o para-mafiosi) potrà

firmare accordi che derogano qualsiasi contratto e legge.

A tal proposito, ridicola si presenta la piattaforma per il rinnovo contrattuale

presentata da CGIL, Cisl, Uil e Fiadel (http://www.uiltrasporti.it/allegati/

5295_PIATTAFORMA%202014%202016%20-%20Definitiva.pdf) vaga e inconsistente dove si

lascia carta bianca al padronato e si abbandonano gli operai.

Nella nostra azienda abbiamo imparato più volte che il livello di guardia deve rimanere sempre

alto. Riteniamo infatti grave e vergognoso il trattamento riservato agli operai per quanto concerne

trasferimenti e aumento del personale autisti durante il periodo estivo. I suddetti trasferimenti, da

tempo previsti in ordine di potenziamento della raccolta differenziata, sono stati comunicati a molti

operai attraverso un ordine di servizio solo due giorni prima che gli stessi dovessero raggiungere

la zona di destinazione. Questo non ha consentito nemmeno alla zona di appartenenza la giusta

organizzazione per far fronte al disagio improvviso venutosi a creare durante il periodo di ferie

estive. A tal proposito ci ha lasciato sconcertati il comportamento dei sindacati che non hanno fatto

altro che stare alla finestra fino a quando gli operai coinvolti non hanno levato la voce e hanno

preteso l’incontro azienda-parti sociali.

La logica aziendale con la quale è stata effettuata la scelta rimane comunque la cosa più difficile

da capire. Si è proceduti con lo spostamento di 900/1000 unità per far fronte alla nuova offerta di

differenziata”spinta”. Questo però senza pensare al disagio che si andrà a provocare sulle zone che

rimarranno scoperte in alcuni casi anche di 50 operai; siamo convinti del fatto che ancora una volta

la dirigenza ama mostri la sua pochezza nella gestione della cosa pubblica in maniera sconcertante.

Basta politicanti e dirigenti alla ribalta che si fanno grandi con parole come “porta a porta” e con

percentuali di RD lontane anni luce dai valori reali!

La differenziata, e soprattutto il porta a porta, ha un costo iniziale considerevole  e necessita

dell’assunzione di nuovo personale; è assurdo scoprire dei municipi per rafforzarne altri! Affinchè

poi questo tipo di raccolta porti a dei risultati positivi, è necessario che sia accompagnata dalla

previsione di un ruolo da protagonisti nell’intero ciclo integrato dei rifiuti. La mancanza di questa

ultima condizione fa si che anche il porta a porta sia solo l’ennesimo spot aziendale che spinge

sempre più rapidamente l’azienda nel baratro.

Per quanto riguarda il capitolo autisti CSL invece, riteniamo scorretto e illeggittimo l’utilizzo in

tale mansione di operai qualificati con un inquadramento di 3 livello anziché del 4 in un ruolo di

responsabilità sia per l’opinione pubblica che a livello socio/sanitario nei confronti dell’utenza.

Vista l’incompetenza espressa dai quadri dirigenziali durante questi anni, abbiamo deciso di

promuovere la formazione di un Consiglio Aziendale in grado di elaborare delle proposte serie

e coinvolgere operai e cittadini nella gestione della nostra disastrata azienda. Questo unito a un

diverso e sicuramente più proficuo metodo di gestione della stessa. Di seguito alcune proposte che

sottoponiamo all’attenzione di tutti i lavoratori.

Organizzazione aziendale e di lavoro: le nostre rivendicazioni

1. Mantenimento in mani pubbliche della totalità dell’azienda in rispetto del risultato del

Referendum Popolare del giugno 2011; conversione di ama da azienda municipalizzata

a capitale pubblico ad Azienda Speciale comunale sotto il controllo dei lavoratori e dei

cittadini.

2. Istituzione di un Consiglio Aziendale (C.A.) composto dai rappresentanti dei lavoratori

secondo la seguente composizione: 3 rappresentanti degli operai di zona, 2 rappresentanti

degli autisti, 2 rappresentanti del personale impegnato negli impianti TMB e di

compostaggio, 1 rappresentante del personale amministrativo. I componenti del C.A.

dovranno essere eletti dai lavoratori del comparto che rappresenteranno attraverso elezioni 

che si svolgeranno ogni 4 anni, e saranno in qualsiasi momento rimovibili e sostituibili.

3. Immediata variazione del c.d.a. aziendale: questo dovrà essere composta da 2 rappresentanti

del Comune e dal Consiglio Aziendale.

4. Obbligatorietà di consultazione dei lavoratori per ogni rinnovo/variazione contrattuale

attraverso referendum vincolante.

5. Istituzione dei Consigli di Zona (C.Z.) e immediata eliminazione di tutte le figure di

dirigenza intermediaria quali ad esempio Capo Distretto e Capo Zona. Il C.Z. dovrà essere

liberamente eletto (e i componenti restano in qualsiasi momento sfiduciabili e rimpiazzabili)

da tutti gli operai nella misura di un delegato ogni 15 lavoratori nel caso di operai e autisti

e di un delegato ogni 5 lavoratori nel caso del personale amministrativo e dei tecnici degli

impianti TMB. La figura del capo squadra/capo operaio autorimessa/capo reparto dovrà

anch’essa inevitabilmente mutare: anche questa sarà liberamente eletta tra i lavoratori

di categoria e avrà una durata di 4 anni, al termine dei quali se non rieletto tornerà alla

mansione originaria. C.Z., capisquadra e capi officina, ora espressione degli operai tutti,

saranno i responsabili dell’organizzazione della zona/officina e saranno i referenti per il

Consiglio Municipale. Il Consiglio è il più idoneo organo di educazione reciproca e di

sviluppo del nuovo spirito sociale che gli operai possano esprimere dall'esperienza

della comunità di lavoro.
La solidarietà operaia nel Consiglio è positiva, è permanente,

è incarnata anche nel più trascurabile dei momenti della produzione ed è contenuta

nella coscienza di essere un sistema omogeneo e compatto che lavorando utilmente, che

producendo disinteressatamente la ricchezza sociale, afferma la sua sovranità, attua il suo

potere e la sua libertà. Il C.Z. siffatto avrà poteri decisionali anche su controversie e sulla

gestione di eventuali comportamenti scorretti nei confronti del lavoro e dei colleghi. La

figura del capo/controllore/supervisore liberamente eletto permetterà inoltre di superare

definitivamente i tanti casi di mobbing mai denunciati per paura di ripercussioni sul lavoro.

6. A livello municipale la gestione del servizio dovrà essere garantito da una forte

partecipazione popolare promossa con assemblee di quartiere e municipio.

7. Immediato inquadramento unico al terzo livello per tutti gli operai comuni di zona.

Incremento salariale per rinnovo contrattuale pari a 300€ per recuperare il potere d’acquisto

perso durante la crisi. Riduzione dell’orario di lavoro a 30 ore settimanali per operai e autisti

e a 35ore settimanali per personale amministrativo e tecnici degli impianti a parità di salario

e abolizione del turno domenicale ordinario.

8. Abolizione di tutti gli incrementi di salario e immediata restituzione dei premi produzione

elargiti ai dirigenti e ai quadri aziendali durante la disastrosa gestione Panzironi. Istituzione

di un tetto massimo agli stipendi dei dirigenti e quadri aziendali ad un massimo di 4000€.

9. Esenzione dal turno di notte per le donne con figli fino al raggiungimento del bambino

dell’età della scuola dell’obbligo. Diritto ad orario part-time per le donne con figli affinché

consenta loro di equilibrare la vita lavorativa e quella famigliare e/o istituzione di asili nido

municipali a cui poter affidare i figli durante l’orario di lavoro.

10. Immediata rescissione dei contratti di manutenzione per mezzi RAVO/SICAS e formazione

dei meccanici aziendali per la riparazione dei suddetti mezzi.

Impianti e discariche

Rivendichiamo l’immediata rescissione dei contratti sottoscritti con l’avvocato Cerroni e

l’immediato cambio di rotta della politica aziendale. La quasi totale dipendenza da strutture private

ha reso praticamente impossibile rientrare del debito contratto. Per far ciò sarà indispensabile

appropriarsi attraverso una serie di investimenti obbligati, della parte finale del ciclo integrato

dei rifiuti con la creazioni di impianti dediti al compostaggio e soprattutto al riciclo dei materiali

provenienti dalla raccolta differenziata in maniera tale da poter avere un prodotto vendibile di

valore nettamente maggiore rispetto a quello che si riesce a fare oggi. Questo dovrà essere associato

ad una raccolta di migliore qualità mirata all’ottenimento del monomateriale. Per far ciò sarà

indispensabile istruire i cittadini affinché comprendano l’importanza di tale processo, iniziando

però con una serie di misure che coinvolga la cittadinanza e che consentano di ottenere dei

guadagni fiscali. Per far ciò è fondamentale l’istituzione, ove possibile, di un centro di raccolta/isola

ecologica ogni 10000 abitanti dove il cittadino ha la possibilità di scegliere di portare il materiale.

Una volta pesato il materiale poi potrà fornire al cittadino dei punti su carta magnetica che potranno

venire utilizzati per ottenere uno sconto sulla tariffa rifiuti.

In caso non fosse possibile la creazione di un centro di raccolta di questo tipo, dovrà essere istituito

in ogni sede municipale, nei più grandi istituti pubblici locali e nei più grandi centri commerciali,

un sistema meccanico in grado di raccogliere i contenitori per bevande in contenitori interrati

suddividendoli per tipologia di materiale e colore. Un obiettivo strategico del quale l’azienda deve

farsi promotrice è la riduzione a monte dei rifiuti attraverso la diminuzione di rifuti da imballaggio e

la promozione di punti distribuzione alla spina (alimenti, detersivi, etc).

Negli anni purtroppo si sono susseguite una serie di amministrazioni comunali accompagnate

dai propri uomini di fiducia messi a capo dell’ama, che hanno danneggiato l’azienda e la salute

dei cittadini laziali. Si è infatti cercato di colmare il ritardo impressionante rispetto ad alte grandi

metropoli sul fronte della differenziata, con impianti TMB per poter produrre frazione organica

stabilizzata e combustibile da rifiuti (CDR). Andando contro ogni logica salutare e ambientale si è

scelto di puntare quindi sull’utilizzo di inceneritori anziché sul recupero del materiale, ma è qua che

si arriva al paradosso e dove la dirigenza mostra ancora tutta la sua inadeguatezza: di impianti TMB

ce ne sono 4 nel Lazio, 2 di ama e 2 di Colari. Tutti insieme non riescono per limiti strumentali,

organizzativi e gestionali a trattare la totalità dei rifiuti provenienti dalla città costringendoci nel

2013 a dover mandare in discarica quasi 1000 tonnellate al giorno di tal quale. Questo purtroppo

è solo un esempio delle amenità che si sono susseguite in ama e per cui nessuno si è sentito

responsabile.

Troppe cose sono state date al caso e non c’è mai stato un segnale politico forte; le nostre proposte

in questa direzione sono;

1. Sgravi fiscali per i supermercati che istituiscono dispenser alla spina all’interno delle proprie

strutture;

2. Limitazione di imballaggi alla produzione dei prodotti immessi in commercio;

3. Obbligatorietà  per le case produttrici al ritiro di elettrodomestici, mobili, etc. non più

utilizzabili.

Raccolta rifiuti compostabili e impianti di compostaggio

1. Potenziamento dell’impianto di Maccarese e/o creazione di nuovi impianti di compostaggio

di medie dimensioni dislocati in tutte le aree industriali e rurali attorno al territorio comunale e

lontano dalle abitazioni, in grado da permettere il raggiungimento degli standard europei per il

recupero della frazione organica;

2. Promozione e consegna di mini-impianti di compostaggio domestico su tutto il territorio

cittadino a fronte di sgravi fiscali sulla tariffa rifiuti, per le abitazioni con giardino;

Ristorazione

1. Istituzione di una raccolta dei rifiuti compostabili dedicata ai ristoranti con l’utilizzo delle

specifiche buste fornite da ama e obbligatorietà di impianti di compostaggio domestico

all’interno di agriturismi

2. Utilizzo obbligatorio di gasatore/purificatore all’interno delle strutture alberghiere e di

ristorazione per la distribuzione di acqua da rubinetto

3. Utilizzo obbligatorio di distributori alla spina o con prodotti di vuoto a rendere per le bibite

quali birra, vino, ecc.

4. Promozione da parte della gestione comunale a comportamenti virtuosi per l’ambiente quali:

4.1. Acquisto di prodotti con imballaggi di vetro o carta, anziché di plastica, per latte, yogurt,

passate, succhi di frutta e altri prodotti necessari per l’attività ristorativa;

4.2. Utilizzo di sapone liquido per le mani nei bagni con distributore ricaricabile;

4.3.Uso di prodotti con vuoti a rendere o alla spina per la pulizia e l’igienizzazione

dell’esercizio, come detersivi, disinfettanti e detergenti;

4.4. Scegliere prodotti a Km0;

4.5. Sgravi fiscali per chi effettua pubblicità on-line e non attraverso materiali cartacei

Proponiamo a tutti i lavoratori e le lavoratrici ama di discutere insieme e

pubblicamente queste proposte. L’ama è un Bene Comune, appartiene ai

cittadini e a chi ogni giorno lavora per un servizio di qualità. Riappropriamoci

dei nostri diritti di lavoratori e cittadini, BASTA accettare la logica clientelare e

del profitto sulle spalle della collettività.

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